lunedì 14 aprile 2014

L'analisi - Harry Shipp, un "Illinoisan" illumina i Fire



Sono bastate 5 partite, 375 minuti, a convincere moltissimi appassionati e tifosi della Major League Soccer: Harrison Shipp ha del talento da mostrare.

Shipp, nato nell'Illinois (Lake Forest, 30 miglia da Chicago) il 7 novembre 1991, ha giocato nel NCAA Soccer alla University of Notre Dame dal 2010 al 2013, dove ha vinto il titolo proprio nell'ultima stagione. 23 goal e 23 assist in 83 partite. Prima dell'esperienza collegiale ha fatto parte dell'academy dei Chicago Fire, giocando anche con i Chicago Fire Premier nella USL PDL (12 partite, 4 goal), e della squadra della Lake Forest High School.

Nella preseason della MLS 2014 ha firmato con i Chicago Fire un contratto da Homegrown player a $70.000, con un compenso garantito di $95.000. Nonostante al college giocasse come seconda punta in questo inizio di stagione è stato utilizzato come centrocampista destro e sinistro nel 4-4-2. In 5 partite ha messo a segno 2 assist, entrambi su calcio d'angolo, il che ha fatto subito pensare ad un "piccolo" Graham Zusi, anche per il ruolo e per lo stile di gioco. Un corner decisivo, su cui è nato il goal, anche nell'ultimo match.

Le statistiche parlano di 13 chances create per 11 passaggi chiave. 77% di passaggi riusciti (106 su 138, si può migliorare), 27 passaggi medi a partita (6° della squadra), anche su questo si può migliorare per essere sempre più al centro della partita. Andiamo più nel dettaglio sui passaggi: 80 passaggi generali riusciti, 17 non riusciti. 9 colpi di testa riusciti, 4 non riusciti. 7 palle lunghe riuscite, 8 non riuscite. Lunghezza media dei passaggi pari a 23 metri, 40m le palle lunghe, 23m quelle verso la propria porta, 24m quelle verso la porta avversaria. Shipp non è un calciatore che salta all'occhio per dribbling o tiri verso la porta, come dimostrano le statistiche: solo 4 tiri in 5 partite e solo 4 dribbling. Vedremo se nel futuro verrà spostato più al centro dell'attacco, anche perché fa male agli avversari proprio quando prende palla sulla trequarti, anche se potrebbe perdere qualcosa nei cross (49 in 5 partite). Quando raggiungerà la maturità necessaria dovrebbe essere un giocatore in grado di avere molta libertà in campo, proprio perché è in grado di far male sia dalla fascia, sia dalla trequarti davanti all'area di rigore.

Da non sottovalutare il lavoro difensivo del ragazzo con 6 clearances, 2 blocks e 4 interceptions. Tralasciando i difensori solo due giocatori hanno fatto meglio di lui, i centrocampisti centrali Larentowicz e Watson (che ha giocato due match da terzino destro).

Per chiudere 3 dei 6 goal di Chicago sono stati segnati sugli sviluppi di un corner di Shipp, mica male, no? Tenendo presente che in altre 2 o 3 occasioni Chicago è andata vicina al goal proprio su uno dei suoi corner o calci piazzati.

Commento personale
Il ragazzo lo seguivo già dal college, sicuramente prometteva bene, ma poi fare il salto di qualità è un'altra cosa. Dopo aver visto qualche highlights l'ho seguito nell'ultimo match in Canada contro Montréal. Mi ha colpito subito, una visione di gioco fuori dal comune. La sua squadra ha creato poche occasioni da goal, ma due sono sue. Al 36' quando ha messo Magee davanti al portiere mi ha colpito molto, il suo compagno ha poi passato al centro per Nyarko che si è fatto parare il tiro dal portiere avversario. Colpito anche per come ha superato Heath Pearce, non il primo arrivato. Al 58' con un lancio lungo ha messo la palla sulla testa di un compagno in area di rigore per un'altra occasione importante. Per non parlare dell'unico goal di Chicago scaturito proprio da un suo corner.

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